I Teatri del Mondo: "Memoria" e "Inventio" da Giulio Camillo a Jean Bodin e Robert Fludd

Lo scopo del progetto è indagare la vita di un oggetto intellettuale tra il 1500 e il 1600: il "teatro del mondo". Con questa espressione si intende un tipo di testo strutturato come un teatro (o forme architettoniche simili) con implicazioni mnemotecniche e pansofiche; il contenuto di questi testi viene quindi letteralmente allestito in modo visuale per facilitarne la comprensione, la memorizzazione, e il riutilizzo su molteplici livelli. Per fare ciò è necessario superare l’approccio unilaterale degli studi precedenti su questo tema. Innanzitutto sarà fondamentale osservare le origini di questa tradizione testuale: il platonismo di Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola, poi sistematizzato dal cabalista Giulio Camillo Delminio nel corso del Cinquecento. La sua opera, l' "Idea del Theatro" (1550), fonda infatti il paradigma di tutti i testi-teatri che vengono scritti negli anni successivi. Quest’opera fondamentale viene infatti reinterpretata in vari modi e in diversi ambiti: i principali interessi di Camillo erano la retorica e la filosofia, ma ci saranno anche pittori, medici (ecc.) che, in tutta Europa, verranno poi influenzati dalla sua opera.