Titre

Magia e astrologia nei poemi cavallereschi ferraresi da metà '400 a metà '500

Auteur Noè ALBERGATI
Directeur /trice Uberto Motta
Co-directeur(s) /trice(s) Maria Cristina Cabani (Università di Pisa)
Résumé de la thèse

Nel periodo rinascimentale, con la sua ambigua posizione tra superstizione medievale e scienza moderna e le tensioni sulla magia esasperate dalla Controriforma, la figura del negromante risulta un'utile cartina di tornasole per indagare la collocazione di alcuni autori in questo contesto. Segnatamente la tesi intende concentrarsi su Ferrara nel periodo da Boiardo ad Ariosto, accogliendo così sia due testi fondamentali per il dibattito su magia e astrologia (le "Disputationes" di Pico e l'affine trattato di Savonarola), sia la relazione degli scrittori con una corte incline a tali discipline.

L'evoluzione del negromante viene addentellata a quella parallela del contesto storico e socioculturale, mentre la sua caratterizzazione viene considerata in rapporto al genere letterario. Si definisce perciò una linea effettiva, in cui il negromante possiede realmente poteri magici, e una fittiva, in cui al contrario è solo un truffatore; la prima costituita prevalentemente da poemi epico-cavallereschi, la seconda da commedie. In entrambi i casi si misura inoltre l'influenza di una cultura negromantica, effettivamente diffusa all'epoca, sulla costruzione del personaggio e dei suoi riti avvalendosi di un grimorio conservato a Monaco (Clm 849) e del "Picatrix".

Tramite lo strumento del negromante la tesi cercherà quindi di verificare come, all'interno di uno specifico cronotopo, un dibattito epocale influenzi un'opera letteraria e come un autore lo elabori secondo il proprio stile.

Statut au début
Délai administratif de soutenance de thèse 3
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